I libri del Corriere della Sera

Piazzale Loreto di Dino Messina

Uscita Nº 2 del 11/04/2025

Periodicità: Aperiodico

Editore: RCS MediaGroup

Il prodotto è disponibile
€ 15,50
Qtà:

Descrizione

Giorgio Bocca definì l’esposizione in piazzale Loreto dei corpi di Benito Mussolini, di Claretta Petacci e dei gerarchi uccisi sul lago di Como un atto rivoluzionario su cui si sarebbe fatto dell’inutile moralismo. Per Ferruccio Parri, leader azionista della Resistenza, il 29 aprile 1945 andò in scena a Milano una macelleria messicana.
Piazzale Loreto, simbolo di vergogna nazionale per la letteratura neofascista, diventò luogo identitario di una parte politica. La narrazione prevalente del dopoguerra ha oscurato però il massacro dei quindici partigiani uccisi per rappresaglia da un plotone della Legione Muti otto mesi e mezzo prima della Liberazione, il 10 agosto 1944. I loro corpi erano stati esposti per volontà dei nazisti come monito alla popolazione. Fu una ferita, mai rimarginata, alla tradizione civile della città. Dall’alba al tramonto i milanesi sfilarono davanti ai corpi dei trucidati rafforzando la loro avversione per i tedeschi occupanti. Dopo pochi giorni, un gruppo di partigiani espose dei cartelli, subito rimossi, con la scritta “Piazza Quindici Martiri”. In quel luogo simbolo della ferocia nazista e fascista Walter Audisio e Aldo Lampredi, per una legge del contrappasso, portarono i corpi dei gerarchi uccisi.
Negli anni dell’immediato dopoguerra tutta la città commemorò commossa i martiri. Ma si è dovuto attendere ottant’anni perché una piccola porzione del grande piazzale, tra corso Buenos Aires e via Andrea Doria, venisse chiamata largo Quindici martiri.
Il libro di Dino Messina racconta le due piazze, sulla scorta della letteratura più recente e di testimonianze inedite. E scava nelle pieghe di una memoria contrapposta.
P.IVA 04891770150 - © 2025 m-dis SpA - Tutti i diritti riservati​